Si4 mette a disposizione degli istituti scolastici che vogliono definire una progettualità condivisa, percorsi di alternanza scuola-lavoro che possano trasferire ai discenti il “saper fare” riferito ai nostri ambiti di attività.

Il ministero dell’Istruzione, con la legge “La buona scuola”, ha pubblicato la  “Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola-lavoro“. Ci si rivolge agli studenti dell’ultimo triennio della secondaria di secondo grado. Si spiega loro cos’è l’alternanza scuola-lavoro, ma anche che cosa è uno stage, un tirocinio, la didattica in laboratorio e prevede che: ogni studente degli ultimi tre anni iscritto a un istituto tecnico o a un istituto professionale faccia 400 ore totali in un’azienda (pubblica o privata) o in un ente. Sono 20-24 giorni di apprendimento lavorativo l’anno a partire dai sedici anni d’età, un periodo sensibile all’interno di una stagione scolastica che dura in media duecento giorni. Se lo studente è iscritto invece a un liceo, il tirocinio aziendale dura la metà: 200 ore per triennio. Il decreto si applica anche agli studenti-lavoratori in formazione professionale (formazione che in Italia spesso dipende dagli enti locali). Affinché il percorso sia considerato valido, ogni studente dovrà stare in azienda per tre quarti almeno del monte ore previsto.

L’alternanza scuola-lavoro si può fare anche in estate, “secondo il percorso formativo personalizzato”. E si può fare all’estero. Le indicazioni generali saranno date dalla scuola, che preciserà gli indirizzi nei suoi piani triennali di Offerta formativa, ed eseguite dalle imprese dopo che gli studenti avranno ricevuto “ampia e dettagliata informazione sul progetto e sulle sue finalità educative e formative”.

Due sono i tutor, uno scelto dall’istituto scolastico e l’altro aziendale: entrambi alla fine del periodo stileranno un rapporto (che l’esaminato potrà leggere e, se in accordo, sottoscrivere). Gli studenti, d’altro canto, potranno esprimere una valutazione sull’efficacia e la coerenza del percorso con il proprio indirizzo di studio. Così la scuola. Il progetto vale con le stesse modalità per gli studenti disabili, “i periodi di apprendimento saranno realizzati in modo da promuovere la loro autonomia anche ai fini dell’inserimento nel mondo del lavoro”.

Alternare la teoria alla pratica e far respirare ai ragazzi l’aria d’impresa è particolarmente importante per lo sviluppo di competenze tecniche, ma è sempre più uno strumento per stimolare la nascita di spirito imprenditoriale.